sabato 25 giugno 2011

When You' re Strange - a Film about The Doors


Un film di Tom DiCillo. Con John Densmore, Johnny Depp, Robby Krieger, Ray Manzarek, Jim Morrison, Adolf Hitler, Janis Joplin, John Kennedy, Robert F. Kennedy, Martin Luther King, Richard Nixon, Elvis Presley, Ed Sullivan, Andy Warhol
Documentario, durata 90 min.
USA 2009.
Uscita martedì 21 giugno 2011.
Gli anni Sessanta cominciarono con i colpi di arma da fuoco che uccisero Kennedy e proseguirono con le esplosioni della Guerra in Vietnam e i sommovimenti delle rivoluzioni giovanili. In questo clima fervente di controcultura, si incontrano nell’estate del 1965 a Venice Beach, in California, due ex-compagni di corso della scuola di cinema di Los Angeles, il giovane tastierista Ray Manzarek e il ventiduenne aspirante poeta Jim Morrison. Ray resta talmente colpito da alcune liriche scritte da Jim, che, seppure il ragazzo sia completamente sprovvisto di una pratica musicale, decide di coinvolgerlo nel progetto di formazione di una nuova band assieme al batterista jazz John Desmore e al chitarrista esperto di flamenco Robby Krieger. I quattro si chiameranno The Doors, in omaggio a un verso di William Blake (“Se le porte della percezione venissero spalancate, ogni cosa apparirebbe all’uomo per come è: infinita”), e il timido poeta lisergico diverrà una delle più celebri e famigerate rock star della storia.
Pensare a Jim Morrison e alle sue canzoni evoca quasi sempre come prime suggestioni l’idea del fuoco, i paesaggi desertici e le forme e i movimenti flessuosi di una lucertola. Il giovane cantante-poeta maledetto vive di questi tre elementi nella coscienza collettiva, tanto che sia il biopic di Oliver Stone che questo documentario di Tom DiCillo iniziano con immagini che mostrano il deserto californiano e la sua fauna e che pongono enfasi su tutti i fiammiferi accesi e lentamente consumati. Anche il materiale narrativo e l’arco temporale coinvolto sono esattamente gli stessi per The Doors e per When You’re Strange: entrambi, più che sulla storia della band californiana che ha fuso il blues e il rock in suoni incendiari e psichedelici, si focalizzano sulla breve vita del cantante che ha riscritto ogni regola del divismo musicale, più di Elvis, più di John Lennon o di Mick Jagger. Ciò su cui invece i due lavori divergono, oltre alla generica differenza fra opera di finzione e ricostruzione documentaristica attraverso filmati d’archivio, è senza dubbio nel modo di leggere la figura tragica di Jim Morrison: un’icona del nichilismo e della volontà di potenza nietzschiana per Stone; un ragazzo romantico e scapigliato per DiCillo, che ha pagato il suo essere strano e straniero, continuamente in cerca di un’identità. Per veicolare quest’idea, il regista di Johnny Suede e Si gira a Manhattan pone in apertura una curiosa manipolazione fra filmati di repertorio, sovrapponendo le immagini di un film sperimentale girato e interpretato da Morrison stesso alla guida di una macchina con la notizia della sua morte diffusa via radio. L’effetto perturbante della sequenza contribuisce a dare un senso (se possibile) ancor più spettrale a quelle immagini, come se il fantasma di Jim Morrison vagasse per il deserto alla ricerca di una nuova identità dove aver perduto quella dell’infelice cantante di successo.
A parte questo filmato che guarda più da vicino l’espressione della personalità artistica del cantante formatosi alla UCLA, l’utilizzo degli altri filmati opera con un certo rigore documentario e accorda più importanza alla dimensione storico-sociale che circonda la parabola dell’aura maledetta di Morrison, attraverso la voce di un altro simbolo di una gioventù ribelle come Johnny Depp (il cantautore Morgan nella versione italiana). Il suo timbro profondo da pirata ex-amante di droghe e poeti maledetti tiene assieme glorie e fallimenti della band con quelli della cultura hippie, dai dischi di platino ai movimenti pacifisti, dagli arresti e dalle accuse di oscenità al massacro della setta di Charles Manson. Con quella tragedia si chiude il sogno delle droghe leggere e dell’amore libero, ma si avvia anche il tramonto di Morrison, il suo abbandono delle scene musicali e il ritiro poetico e spirituale a Parigi. Dove lo attende una morte (avvenuta a 27 anni, come vuole il tragico destino delle rock star più celebri come Jimi Hendrix, Janis Joplin e Brian Jones dei Rolling Stones), che lo avvicina tanto a una figura umana e meschina quanto a un mito misterioso e senza tempo.

13 Assassini-MD.BDRIP



Nel Giappone feudale la pace è minacciata dalla violenta ascesa al potere del crudele Naritsugu. Il giovane e sadico signore feudale uccide e violenta a piacimento ma è il fratello dello shogun e come tale al di sopra della legge.
Turbato ed esasperato dai sanguinari eccessi del giovane nobile, l’onorevole Doi, alto ufficiale al servizio dello shogun, fa segretamente appello al samurai Shinzaemon Shimada per far assassinare il malvagio Naritsugu. Lo stimato samurai, indignato dalle vili atrocità commesse da Naritsugu, accetta di buon grado la difficile missione.
Shinzaemon recluta un gruppo d’audaci samurai, dotati ciascuno di una particolare abilità nell’uccidere, tra cui suo nipote, il giocatore d’azzardo Shinrokuro e il devoto ronin Hirayama. Insieme essi decidono di tendere un’imboscata a Naritsugu al suo annuale ritorno dalla capitale Edo, ben consapevoli che potrebbe essere la loro ultima missione. Il potente Naritsugu è, infatti, protetto da un sanguinario esercito condotto dallo spietato Hanbei, acerrimo nemico da sempre di Shinzaemon.
Dopo settimane di dura preparazione Shinzaemon e i suoi samurai si mettono in cammino attraverso le insidiose montagne. Nel corso della pericolosa spedizione s’imbattano in un selvaggio giovane montanaro, Koyata, che accolgono tra loro. Il valoroso gruppo s’impadronisce poi di un piccolo villaggio trasformandolo in un’elaborata trappola mortale per catturare Naritsugu.
Qualità:MD.BDRIP


 Megavideo:
Parte 1-Parte 2

venerdì 24 giugno 2011

The Tempest (sub ITA)

Un film di Julie Taymor. Con Russell Brand, Alfred Molina, Helen Mirren, Alan Cumming, Djimon Hounsou, Chris Cooper, David Strathairn, Ben Whishaw, Felicity Jones, Tom Conti, Reeve Carney, Jude Akuwidike
Drammatico, durata 110 min.
USA 2010.
Una tempesta di enormi proporzioni spinge sulle rive di un’isola lavica l’equipaggio di un a nave. Ne fanno parte dei nobili che furono la causa della rovina di Prospera , signora di Milano. Ora la donna è divenuta una maga potente e ha provocato la turbolenza per potersi vendicare. Prospera vive sull’isola con la figlia Miranda, il fedele Ariel e il ribelle Caliban. L’incontro tra il figlio del nemico re Ferdinando e Miranda spingerà Prospera a rivedere i suoi piani. Julie Taymor torna a Shakespeare. Dopo aver esordito con una lettura tanto spiazzante quanto visionaria di uno dei testi più difficili del Bardo (“Tito Andronico” divenuto Titus) affronta ora una delle ultime commedie a lui attribuite per intero e che ha costituito l’esordio a teatro della regista. L’impresa si può dire riuscita grazie alla totale adesione di Helen Mirren al ruolo principale femminilizzato. Perché Taymor decide di trasformare il nobile studioso di arti magiche in una donna e l’impalcatura costruita da Shakespeare regge. La Mirren offre tutta la sua fisicità segnata dal tempo a un personaggio destinato a veder dissolvere il castello di odio accumulato negli anni (così come suggerisce l’immagine che accompagna il titolo). L’adesione al testo shakespeariano per quanto riguarda il linguaggio trova un’ulteriore ed efficace variante nel finale. Il monologo, che molti ritengono un addio dell’autore all’arte, è stato trasformato nella canzone che accompagna il precipitare sul fondo del mare dei volumi di Prospera. Quello che sembra essere invece meno riuscito è il contesto visivo. Perché se spesso Ariel (emerso dalle acque così come Caliban è un tutt’uno con la terra) sfreccia nel cielo come se fosse un esperimento di Muybridge, Taymor, spogliandosi di gran parte della scenografia artificiale, è come se svuotasse in una certa misura una delle specificità del suo essere regista. Il riempire lo spazio di elementi scenici talvolta onirici, talaltra simbolici ma sempre estremamente significanti è stato fondamentale nelle sue opere precedenti. Qui, tranne le eccezioni della corte milanese e dell’antro di Prospera, è il contesto naturale a divenire valido ma anche monocorde sfondo all’azione. Si tratta certamente di un atto di coraggio che mira a concentrare l’azione e l’attenzione dello spettatore sull’azione e, soprattutto, sulla parola. Ma che talvolta fa rimpiangere la visionarietà del passato.
(SUB ITA)

L’ultimo dei Templari [LD.DVDRip.XviD]

n film di Dominic Sena. Con Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Campbell Moore, Claire Foy, Stephen Graham,Ulrich Thomsen, Robert Sheehan, Christopher Lee, Peter Linka, Matt Devere, Nick Thomas-Webster
Titolo originale Season of the Witch.
Avventura, durata 95 min.
USA 2010. – Medusa
Uscita mercoledì 15 giugno 2011.
Behmen e Felson sono due templari che hanno combattuto a lungo come Crociati divenendo famosi per il numero di nemici uccisi. Quando però comprendono che la loro guerra in nome di Dio comporta il massacro di donne e bambini inermi decidono di abbandonare il campo di battaglia. Catturati come disertori ottengono la liberazione solo a patto di scortare una presunta giovane strega a un monastero situato in un luogo distante. I monaci che vi risiedono posseggono un antico libro le cui formule consentono di smascherare la stregoneria. La ragazza è accusata di aver diffuso la peste bubbonica. I due templari, accompagnati da un sacerdote, un soldato, un giovane aspirante cavaliere e un imbroglione esperto del percorso, affrontano l’impervio tragitto.
Come spesso accade il titolo italiano è fuorviante. I templari non sono uno bensì due (accanto a Nicolas Cage troviamo Ron Perlman che avevamo cominciato ad apprezzare nei panni, sempre medioevali, del Salvatore de Il nome della rosa) e nel loro essere attivi in coppia risiede parte dell’interesse del film unito all’ambiguo ruolo della giovane strega ‘protagonista’ del titolo originale. Perché il film di Dominic Sena gioca le proprie carte più che sul finale, effettistico ma abbastanza deja vu, proprio sul filo del rasoio di un anticlericalismo sempre in procinto di trasformarsi nel suo contrario. Se la parte iniziale (dopo un prologo che definisce il rapporto della società di allora con coloro che venivano definite streghe) sembra un riassunto di Le crociate di Ridley Scott con la conseguente messa in discussione del fanatismo religioso cristiano (ma con un occhio al presente e quindi facendo attenzione a non mostrare troppi arabi riconoscibili come tali) ciò che segue si muove sulle sabbie mobili della doppia morale. Da un lato, grazie al cameo di Christopher Lee nei panni dello sfigurato e morente cardinale D’Ambroise, la credenza nella stregoneria assume la valenza conclamata dalla Storia di una persecuzione contro la donna da parte di una società dominata dai maschi. Nello sviluppo del cupo on the road però il ruolo della giovane donna muta più volte fino a giungere a un finale che non sveleremo ma che non può restare privo di un giudizio da parte dello spettatore. Sena, che sembra combattuto tra il film storico e l’horror, nell’Anno Domini 2011, sembra ancora credere se non nelle streghe in qualcosa di a loro molto affine.
Qualità::LD.DVDRip.XviD

Isola 10-MD.DVDRip.XviD

Un film di Miguel Littin. Con Benjamín Vicuña, Cristian De La Fuente, Pablo Krögh, José Bertrand, Sergio Hernández, Luis Dubó, Matias Vega, Horacio Videla, Alejandro Goic, Caco Monteiro, Andres Skoknic, Elvis Fuentes, Pedro Villagra, Jose Martín
Titolo originale Isla 10.
Drammatico, durata 117 min.
Cile, Brasile, Venezuela 2009. – Nomad Film
Uscita venerdì 17 giugno 2011.
Cile. Settembre 1973. Dopo il colpo di stato militare che rovescia Allende, un gruppo di ministri e di autorità del suo seguito vengono fatti prigionieri e deportati nel campo di concentramento di Dawson Island, nello Stretto di Magellano. Tra loro c’è Sergio Bitar, ministro delle miniere e consigliere economico del presidente, prigioniero numero 10, che di quella prigionia scriverà, una volta libero, dopo un lungo esilio.
Miguel Littin, cineasta cileno conosciuto e apprezzato internazionalmente, ricostruisce la testimonianza di Bitar amalgamando l’esperienza da documentarista con una buona sensibilità per il racconto. Così, gli attori in scena incarnano credibilmente la Storia, la sua memoria, e le storie, che il cinema può e deve raccontare, con i propri mezzi da teatro delle ombre e dei fantasmi.
La quotidianità dei lavori forzati, dell’obbedienza imposta col terrore, dell’impossibilità di usare la parola come strumento di replica per chi nella parola ha creduto, mettendo la propria al servizio degli altri, è cosa immaginabile, sulla quale Littin non insiste, provando invece a spostare l’occhio sulle eccezioni, sul numero del soldato tonto, sull’empatia di una guardia politicamente confusa, che intima ai prigionieri di gridare di dolore, come se li stesse malmenando, mentre li invita a riempirsi in fretta le tasche di frutta secca, ricca di vitamine.
Non per questo Dawson Island 10 diviene un film imprevedibile, non è il suo scopo né la sua virtù. La sua qualità è un’altra, quella di raccontare l’intelligenza di un gruppo di persone che non dimentica la propria identità, malgrado la condizione; che non si rifiuta ma non per questo accetta; che conosce il valore di una matita (spezzata), di uno spiraglio per l’espressione. Dignità del narrato e del narratore, quindi, che, posta a premessa, autorizza anche i primi piani, la messa in scena dei sentimenti. Non è mai stata qualità facile da portare in superficie sullo schermo, l’intelligenza, senza farsi lusingare dalle sirene della vanità o della pretesa di insegnare qualcosa, meno che mai quando la sua natura non è individuale ma collettiva. Un merito che Littin si guadagna nel nome della sobrietà e dell’impegno.
Qualità:MD.DVDRip.XviD
Megavideo:

London Boulevard-MD.BDRip.XviD

Un film di William Monahan. Con Colin Farrell, Keira Knightley, David Thewlis, Anna Friel, Ben Chaplin,Ray Winstone, Eddie Marsan, Sanjeev Bhaskar, Stephen Graham, Ophelia Lovibond, Jamie Campbell Bower, Elly Fairman, Kerry Shale, Jonathan Cullen, Nick Bartlett, Alan Williams, Julian Littman, Giles Terera, Matt King, Velibor Topic, Lee Boardman, Donald Sumpter
Thriller, durata 103 min.
USA, Gran Bretagna 2010. – 01 Distribution
Uscita venerdì 10 giugno 2011
Mitchell è appena uscito di prigione dove ha scontato tre anni per aggressione aggravata. Non ha alcuna intenzione di tornarci ma i suoi ex compagni del mondo del crimine fanno di tutto perché riprenda le vecchie imprese. C’è però un’occasione che potrebbe tenerlo lontano dai guai. Riceve infatti l’incarico di proteggere una giovane attrice, Charlotte, che, al top del successo e con un marito tanto ricco quanto distante, ha deciso di lasciare il mondo del cinema. I paparazzi stazionano in massa dinanzi alla sua porta così come un boss del crimine, Gant, e i suoi accoliti assediano Mitchell.
William Monahan, vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di The Departed scrive e dirige un film che riassume i pregi e i difetti dell’opera prima di uno sceneggiatore di qualità. Si sente cioè nella sua scrittura il bisogno (quasi l’impellente necessità) di riferimenti ‘alti’. A partire dal titolo che esplicitamente ci rimanda a quel Sunset Boulevard (per noi italiani Viale del tramonto) di cui ricalca in parte il plot di base e proseguendo con una citazione da Rilke dal sapore quasi godardiano. Monahan però non vuole girare un film d’essai anche se ha la consapevolezza di avere a disposizione un attore come Colin Farrell capace quando vuole (e ce lo ha dimostrato ad esempio in In Bruges) di trasformare con uno sguardo in tralice un crime movie in un percorso esistenziale più complesso di quanto la stessa sceneggiatura non preveda.
Perché lo script di Monahan ripropone tipologie narrative già viste ma lo fa immergendole in un clima di ineluttabilità dettata da un fato che ne trasforma il segno sullo sfondo di una Londra fotografata in modo originale. Nel boss abusato e spietato sottolineato dall’invadente fisicità di Ray Winstone o nell’ex attore che ritrova un proprio ruolo nel momento in cui impugna una pistola, affidato alla rabbia implosa di David Thewlis, sa di trovare i propri punti di forza. Così come è consapevole (e lo è anche l’attrice) del ruolo affidato a Keira Knightley. Su questa sorta di vampira nevrotica che si rinchiude nella penombra di una casa per sfuggire alla luce dei flash dei fotografi il film sembra inizialmente voler costruire buona parte delle proprie chance. Progressivamente invece il personaggio si riduce a quello che la stessa Charlotte affermerà in relazione alla presenza delle attrici in un film: far risaltare le doti del protagonista maschile. Sarà Farrell a dominare la scena in un ruolo distante anni luce dall’Alexander di stoniana memoria e forse proprio per questo tra i più riusciti.
Qualità:MD.BDRip.XviD

Killers-2011-LD.BDRip.XviD

Un film di Robert Luketic. Con Ashton Kutcher, Katherine Heigl, Tom Selleck, Catherine O’Hara, Katheryn Winnick, Rob Riggle, Lisa Ann Walter, Kevin Sussman, Martin Mull, Larry Joe Campbell, Casey Wilson, Mary Birdsong, Ric Reitz, Letoya Luckett, Usher Raymond, Alex Borstein, Anna Colwell, Marvin Baldwin Jr, Yan Dron, Michael Daniel Cassady Azione,
-USA 2010.
-GENERE: azione, commedia, romantico, thriller
Spencer Aimes è solo un normale super-assassino, in incognito, assunto dal governo abituato a una vita in esotiche località europee, appariscenti auto sportive e donne ancora più vistose. Ma quando incontra Jen Kornfeldt, una bella e divertente tecnica di computer che si sta riprendendo da una brutta rottura, trova il vero amore e felicemente cambia gli intrigi internazionale per una felicità casalinga .Tre anni dopo, Spencer e Jen stanno ancora godendo un perfetto matrimonio… che dura, fino al mattino dopo il 30° compleanno di Spencer. È quello il momento in cui Spencer e Jen scoprono che sono l’obiettivo di un assassinio dal contratto multi milionario. Ancora peggio, i sicari incaricati hanno seguito la coppia felice per anni, e potrebbe essere chiunque: amici, vicini, l’impiegato del fruttivendolo, anche il scorbutico vecchietto dall’altra parte della strada. Ora Spencer e Jen sono in fuga per la loro vita. Mentre il loro paradiso di periferia si trasforma in un paranoico gioco nel evitare i proiettili, devono scoprire chi vuole Spencer morto e perché, mentre per tutto il tempo cercano di salvare il loro matrimonio, gestire la legge, mantenere le apparenze col vicinato e semplicemente sopravvivere. E pensavate che la vita di periferia era facile.
Qualità:LD.BDRip.XviD

ESP – Fenomeni Paranormali-MD.CAM.XviD


Un film di Colin Vicious, Stuart Vicious. Con Sean Rogerson, Juan Riedinger, Mackenzie Gray, Merwin Mondesir, Ashleigh Gryzko, Michele Cummins, Shawn MacDonald, Arthur Corber, Ben Wilkinson, Luis Javier, Bob Rathie
Titolo originale Grave Encounters.
Horror, durata 92 min.
Canada 2010. – Eagle Pictures
Uscita mercoledì 1 giugno 2011
Programma televisivo su fantasmi e case infestate, ESP – Fenomeni paranormali è giunto con successo alla sua sesta puntata. Per l’occasione, l’autore-regista Lance Preston ha la malaugurata idea di farsi rinchiudere con la sua troupe in un ospedale psichiatrico abbandonato sul quale girano strane voci. Anche con l’aiuto di un sedicente medium, il materiale necessario per lo show viene falsificato e artefatto in vari modi fino a quando strani fenomeni iniziano a verificarsi realmente e un membro della squadra svanisce nel nulla. Trovare una via di fuga diversa dall’accesso principale sembra impossibile, e il custode tornerà a liberarli solo l’indomani mattina.
Sotto il nome collettivo di The Vicious Brothers, Colin Minihan e Stuart Ortiz esordiscono al cinema con un titolo che unisce due vere e proprie ossessioni dell’horror, l’una decisamente contemporanea, l’altra vecchia come il genere. La prima, la più manifesta, è quella per il “found footage movie”, sottofilone a sé e metodo di racconto che da The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair a Paranormal Activity passando per Rec costruisce storie mediante l’escamotage del filmato ritrovato. La seconda, invece, è riconducibile a quel macrotema delle dimore stregate che dal muto arriva fino a Il mistero della casa sulla collina: citato, da un punto di vista visivo, nell’ultima sequenza e soprattutto nell’inestinguibile espediente di chi accetta di trascorrere la notte in un luogo maledetto. Dopo una prima parte più didascalica in cui lo spettatore conosce i vari personaggi quali perfetti esempi di quel mondo della mistificazione che è la televisione, il sopraggiungere dell’elemento soprannaturale porterebbe la pellicola in territori fin troppo noti se non fosse per un’invenzione che ha il merito di confondere il gioco delle attese. È proprio il tetro Collingwood Psychiatric Hospital, infatti, a salvare il film dalla mancanza di spunti originali, divenendo d’un tratto un labirinto diabolicamente capace di mutare forma e costituirsi corridoio per corridoio man mano che la sventurata combriccola lo percorre. Nella scelta di abbandonare la traiettoria più “realistica” – propria di altri “filmati ritrovati” – per una in cui il passato e il presente si toccano partorendo una nuova dimensione, ESP – Fenomeni paranormali si colloca un po’ al di sopra di altri titoli similari, grazie anche a qualche buona efferatezza e ad un finalissimo beffardo che fa pensare.

Qualità:MD.CAM.XviD
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giovedì 23 giugno 2011

I pirati della Silicon valley

Immagine Postata


Trama

L'inizio del film si apre sul set cinematografico dello spot televisivo della Apple, la cui regia fu affidata nientemeno che a Ridley Scott, ed è una sorta di ribellione contro il "Grande Fratello" (che sarebbe stata IBM).

Poi Steve Wozniak inizia a raccontare di quando costruiva blue box (ovvero aggeggi per telefonare gratis) che vendeva con Jobs, allora entrambi capelloni.

Racconta di quella volta che telefonò alla Città del Vaticano chiedendo di parlare con il pontefice che allora stava dormendo.[1]

Apple I con case di legno

Nonostante il parere contrario dell'amico, Woz, dopo essere stato perquisito dalla polizia, decise di smettere di costruirne e passare a ciò che di lì a poco avrebbe rivoluzionato il mondo: il Personal Computer.

Poi comincia la narrazione della storia della Microsoft.

Bill Gates si trovava all' Università di Harvard e discuteva con i suoi amici (Steve Ballmer e Paul Allen) di pornografiagiocando a poker. Ed è proprio con Allen che comincia a scrivere il Basic per l'appena uscito computer Altair. Poi Paul parte per Albuquerque per consegnare il programma, mentre Bill si ricorda improvvisamente che hanno dimenticato di scrivervi il loader. L'affare va comunque in porto e alla piccola azienda viene regalato il computer.

Listato Altair BASIC

Intanto Wozniak prosegue col suo progetto del PC, mentre Jobs si destreggia tra i suoi problemi personali.

All'Homebrew Club, dove ogni appassionato mostrava le sue creazioni a basso budget, Jobs mostra la fantascientifica innovazione e riesce a venderne ben 50 dichiarando guerra al colosso IBM.

Il giorno dopo, prima di cominciare la costruzione dei computer, Wozniak è costretto a proporre l'acquisto alla Hewlett-Packard con la quale aveva un contratto. Ma il loro dirigente rifiuta con la celebre frase

« Ma che diavolo può farsene la gente comune dei computer? »

E qui comincia ufficialmente la storia della Apple Computer, Inc, e l'entrata di Steve Jobs tra gli affaristi, simboleggiata dal cambio di look. Un Jobs rasato accoglie allora nel suo Garage dove si stavano costruendo i mini-computer, Mike Markkula che era interessato ad investire 250.000 $

I fondatori intanto della Micro-Soft vanno alla MITS ad Albuquerque.
L'accordo con la produttrice dell'Altair 8800 era di 15$ a licenza per il Basic, ma Bill Gates riesce a convincere Ed Roberts a pagare il doppio.

La società si stabilisce in un motel ed assume un paio di impiegati.

Da li al 1977 i due riescono ad acquistare un piccolo palazzo ed estendere i loro affari.

I due Steve sono alla fiera del computer con poche macchine, ma intenzionati a venderne molte.

La trasformazione di Jobs procede: si taglia i baffi e cambia stile nel vestire.

La gente si accalca sullo stand della Apple, quando arriva Bill Gates questo viene totalmente ignorato da Jobs e rinuncia a proporre l'acquisto del Basic.

La Apple ora è un'azienda in piena regola, con decine di impiegati e un enorme palazzo.

Steve Jobs intanto viene a sapere che sta per avere un figlio da Arlene, ma rifiuta di crederci scaricando la sua rabbia sui dipendenti.

Steve Ballmer intanto si unisce alla Micro-Soft mentre Bill Gates prepara un colloquio con la IBM con cui riesce ad ottenere un contratto riguardante il non ancora sviluppato Disc Operating System.

Questo contratto prevedeva di cedere in licenza con ogni PC IBM il sistema operativo.

Ottenuto l'accordo con il colosso dell'informatica, Paul Allen comprò dalla Seattle Computer Products il clone a 16 bit del CP/M chiamato QDOS.

E da qui cominciò il successo della Microsoft.

Il monitor e la tastiera dell'Xerox Alto

Nella Apple tutto va a gonfie vele.

John Sculley entra nella società come amministratore delegato. Mentre Jobs è alle prese con la questione della paternità, Wozniak ha dubbi sul comportamento del socio. Jobs va a far visita ad Arlene e scopre di avere una bambina; insieme concordano sul nome Lisa.

Allora Steve chiede alla Apple di creare il computer Lisa, "rubando" le idee di base alla Xerox, dove la dirigenza non dava credito al progetto del sistema operativo grafico e del mouse (in realtà, Steve Jobs acquistò l'idea con 100 mila azioni Apple per un valore di un milione di dollari)[2].

Anche Bill Gates decide di "rubare" le nuove idee emergenti, e si reca con i suoi tre soci alla Apple. Jobs, fiero, gli presenta alcuni programmatori e il Macintosh. Gates allora cerca di stringere accordi per vendere software e facendo leva sul desiderio di Steve di annientare l'IBM, riesce a ottenere 3 prototipi di mac.

Steve Wozniak, appena uscito dall'ospedale per un incidente, non può fare a meno di notare la trasformazione subita dall'azienda per via di Jobs che ha messo la squadra Macintosh contro quella dell'Apple II e torna al college lasciando l'azienda.

Alla Microsoft il progetto Windows procede in segreto, ma a rilento. Jobs viene a saperlo, e, su tutte le furie, chiede lumi a Bill. Gates pacatamente convince Steve che non è vero.

Alla presentazione del Macintosh viene trasmesso lo spot di cui si è parlato all'inizio del film.

Subito dopo a Steve Jobs vengono consegnati computer NEC venuti dal Giappone con software Microsoft. Il presidente della Apple allora accusa Bill Gates di aver rubato le idee, ma Gates ribatte facendo riferimento alla Xerox. Steve allora ribatte che il proprio sistema è migliore, e Gates risponde tranquillamente che "la cosa non ha importanza".

Tra le ultime immagini c'è un brindisi a Steve Jobs promosso alla sua festa di compleanno da John Sculley.

Poi viene raccontato ciò che è successo dopo: